Com'era







BOTTONUTO Tratto da "Quelli che Milano" > Link
(Giancarlo Ascari e Matteo Guarnaccia)
Bottonuto e il nome di una pusterla nelle mura romane, che si trovava trale attuali via Larga e via Albricci e si affacciava su uno slargo in cui si aprivano strade e stradine, sede di mercati e cerimonie religiose. Più tardi lì si aggregano i laboratori dei fabbricanti di bottoni, poi tutt’attorno si forma un quartiere che ha fama di luogo malsano e fatiscente, sede di bordelli e popolato da piccola malavita. Paolo Valera, che quando si trattava di ecocare atmosfere di vizio e degrado non era secondo a nessuno, così ne parlava nell'Ottocento: «Passando si sente tutta l'impurità dell'ambiente. Ci si soffoca. Il sudiciume traspira dalle muraglie. Tutto è abbomincvole. La gente che ci vive è fradicia come le vecchie abitazioni del luogo». Eppure fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, il Bottonulo e ancora un quartiere unico a Milano, un raro concentrato di contraddizioni aggrappato al centro della città. Un luogo in cui convivono e si confrontrano nobili, artigiani, sottoproletari, operai, bottegai. Già il piano regolatore del 1934 ne altera la conformazione, distruggendo alcune vie per motivi di «pubblico decoro» e creando piazza Diaz. Poi i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, le successive ricostruzioni e l'apertura di via Larga proseguono l’opera. Ma nel dopoguerra questa e la zona più vivace della città, in cui si trovano i locali definiti allora «esistenzialisti», come l'Arethusa e il Santa Tecla, dove si ascolta musica jazz e rock’n'roll. Ci sono molti bar, trattorie, sale da ballo, case di tolleranza, il Teatro Lirico: è un laboratorio urbano in cui si possono assaggiare le mutazioni in corso nella città. In quel luogo di confine si incontrano e scontrano le bande giovanili dei quartieri popolari del centro di Milano: via Larga, Ticinese, Romana, Vigentina. Poi nei primi anni Sessanta tutto cambia e dopoil definitivo sventramento del quartiere, la zona diviene sede di direzioni industriali e finanziarie. Oggi del Bottonulo si sono persi il nome e la memoria. E' una leggenda che vaga tra la Torre Velasca, via Pantano e corso di Porta Romana. Di sera lì non cammina nessuno, le auto corrono veloci in via Larga, guardando in alto si vedono tra i tetti le guglie del Duomo, in centro ci sono solo i turisti. Come si presentava nel 1814


> Bottonuto (da Wikipedia)

Confronto tra mappa del 1814 e quella odierna.

Confronto tra mappa del 1814 e quella odierna.

Pianta del Bottonuto del 1930


Porto di Mediolanum in epoca Romana- Sulla destra banchina su palificazioni del porto rinvenute in via Larga nel 1950 altezza via Baracchini.
![]() |
![]() |
Bottonuto. Il nome deriva da un’opera idraulica romana Butinucum,una cavità, una fossa di scolo delle acque di scarico. Un pittoresco reticolo di viuzze, con maggior aderenza alla realtà secondo alcuni “una fogna”. Tratto da > Urbanfile Bottonuto – Un quartiere, due personaggi



> Bottonuto il cuore perduto - Andrea Rui
> 1854 - Guida numerica della citta di Milano
> Il bubbone slabbrato del Bottonuto
> Urbanfile Bottonuto – Il cuore perduto di Milano
> Urbanfile Bottonuto – Un quartiere, due personaggi
> Milanoneisecoli Bottonuto
> La galleria scompars Bottonuto






Partiremo dalla Contrada di via Larga.
Ci immettereno nel primo spiazzo del Bottonuto.
Incontreremo poi la seconda piazzetta del Bottonuto da dove ci si poteva immettere su vicolo delle Quaglie e vicolo del Cantoncello.
Proseguendo sulla via Tre Alberghi, incontreremo l'incroco di quella che è l'attuale via Paolo da Cannobio ce una volta era suddivisa in Contrada del Pesce / Contrada de Moroni.
Successivamente al altezza della chiesa di San Giovanni Laterano, incontreremo l'incorcio di vicolo San Giovanni Laterano e Vicolo San Giovanni in Conca.
Termineremo il percorso al incrocio con Contrada del Falcona / Contrada del Cappello, dove si affacciava l'attuale chiesa di San Satiro.
Termineremo il percorso nella sopravvissuta via Speronari.
BOTTONUTO VISTO DAL ALTO
Panorama dal dirigibile, 1920; il quartiere del Bottonuto al centro a sinistra.

Partiamo da VIA LARGA
Via Larga. Sulla destra il Tatro Lirico. Successivamente il Bottonuto che si affacciava sulla via stessa.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Bottonuto (a sinistra) angolo Via Larga 1930-32
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
A sinistra la scomparsa via Postlaghetto. A destra via Pantano. In fondo quest'ultima confluiva su via Larga olrre la quale si può scorgere lo slargo del Bottonuto, in fondo alla via.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Bottonuto era una pusterla aperta nelle mura romane e che si affacciava sul famoso laghetto, porticciolo, formato dal fiume Seveso. Laghetto che però venne prosciugato già nel I secolo d.C. perché causa di frequenti allagamenti, trasformandosi in un grande prato, il Brolo. Il Bottonuto prendeva il nome dall’opera idraulica di convogliamento delle acque del Seveso – butin-ucum – , un’opera talmente importante da venire ricordata per secoli come aumatium. Da questa pusterla, secondo alcuni studiosi, assieme alla strada che vi confluiva (asse Tre Alberghi, ora scomparsa -Speronari-Spadari-Armorari) acquisirono una connotazione militare e divennero la Quintana, ossia la via e la porta da cui di solito usciva o entrava l’esercito, mentre dal decumano massimo, l’odierno Corso di Porta Romana, si entrava per accedere al Foro. La Pusterla entrò nel XIV secolo fra i possessi dei Visconti e Bernabò la utilizzò come camminamento che metteva in collegamento il suo palazzo di S. Giovanni in Conca, la famosa Ca’ di Can, con il palazzo Ducale, l’odierno Palazzo Reale. Dove si trovava la pusterla si era formata una sorta di piazzetta trapezoidale che – incrociando via Larga – si biforcava in due Contrade, quella del Pantano e Chiaravalle. La piazzetta chiamata Contrada del Bottonuto, in sostanza era un imbuto con una strozzatura al centro formata dai resti della pusterla che ancora negli anni Trenta; prima delle demolizioni la si poteva osservare nell’alta torre al centro di questa foto degli anni 1920-25. Mentre l’andamento delle mura lo si poteva percepire con i vicoli che partivano dallo slargo interno, delle Quaglie e del Cantoncello, rimasti a segnare antichi camminamenti.
Tratto da >Urbanfile il cuore perduto di Milano
Il Bottonuto (di fronte) visto da via Pantano (alle spalle). La via trasversale in mezzo è via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Bottonuto (di fronte) visto da via Pantano (alle spalle). La via trasversale in mezzo è via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a destra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Larga, la parte verso ovest (Bottonuto a destra e via Pantano a sinistra)
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |

Via Larga vista da via Velasca. La via appare ancora stretta dagli edifici del Bottonuto all'angolo con via Pantano. Lo scatto è almeno del 1953.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Prima PIAZZA BOTTONUTO
Scatto da via Larga rivolto in direzione dei civici 6-8 e 10 1930-35
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a destra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a destra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a destra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a destra, visto da via Larga. Fine anni '30.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a destra, visto da via Larga. Fine anni '30.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Largo Bottonuto visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Largo Bottonuto visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Bottonuto nel-1920-25 dettaglio

Lo slargo del Bottonuto a sinistra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a sinistra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto a sinistra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Bottonuto all'altezza del Civico 21 fine '800..
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Bottonuto all'altezza del Civico 21 quasi all'angolo con Via Larga 1930-33.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Le due precedenti immagini dove erano dislocate nella piazza.

Demolizioni al Bottonuto, fini anni 30. Quel che resta del primo slargo.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Lo slargo del Bottonuto della foto precedente comincia ad essere abbatuto.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Bottonuto, nel 1949 ancora in corso le demolizioni.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1950. Lo slargo del Bottonuto a sinistra, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1920-25. Lo slargo del Bottonuto, visto da via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Larga scorre a sinistra e lo slargo che si apre è quello del Bottonuto. Sulla destra contrada Panano.
Grazie a Urbanfile per questa bella ricostruzione.
http://blog.urbanfile.org/
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Primo slargo Bottonuto. Dopo la casa a sinistra si apriva una seconda piazzetta su cui sbucava vicolo del Cantoncello
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Primo slargo Bottonuto. Dopo la casa a sinistra si apriva una seconda piazzetta su cui sbucava vicolo del Cantoncello
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Anni '30. Primo slargo Bottonuto. Dopo la casa a destra si apriva una seconda piazzetta su cui sbucava vicolo del Cantoncello. Oltre sullo sfondo via Tre Alberghi
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Seconda PIAZZETTA BOTTONUTO
1930-33. Seconda piazzetta slargo Bottonuto. Sullo sfondo a sinistra si scorge l'inizio di Contrada tre Alberghi.Sempre sulla sinistra l'insegna dell'albergo Rodi all'altezza del numero civico 4.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vista dal secondo slargo di via Bottonuto in direzione via Larga.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vista dal secondo slargo del Bottonuto verso il primo. Sullo sfondo via Larga. A sinistra sbucava vicolo del Cantoncello
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Seconda piazzetta slargo Bottonuto. Frontalmente si vede il vicolo del Cantoncello
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Panoramica verso il Duomo
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1947. La stessa piazzetta della foto precedente dopo le grandi demolizioni vista dall'alto. Al centro il vicolo dele Quaglie.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
VICOLO DELLE QUAGLIE
Vicolo delle Quaglie visto dal secondo slargo del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo delle Quaglie visto dal secondo slargo del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Uno dei due budelli o vicoli che da via Bottonuto penetravano dentro il cuore del quartiere. Probabile vicolo delle Quaglie 1918-21.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo delle Quaglie visto da vicolo del Cantoncello.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo delle Quaglie visto da vicolo del Cantoncello.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo delle Quaglie sullo sfondo il nuovo che avanza 1934-37.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo delle Quaglie visto secondo slargo del bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
VICOLO DEL CANTONCELLO
Vicolo del Cantoncello visto dal secondo slargo del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1948. Vicolo del Cantoncello visto dal secondo slargo del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo del Cantoncello visto dal secondo slargo del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La Piazzetta del Bottonuto.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La Piazzetta del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1950. La stessa piazzetta della foto precedente dopo le grandi demolizioni. Al centro il vicolo del Cantoncello.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La stessa piazzetta della foto precedente dopo le grandi demolizioni. Al centro il vicolo del Cantoncello.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1950. La stessa piazzetta della foto precedente dopo le grandi demolizioni. Al centro il vicolo del Cantoncello.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1952, quel poco che rimaneva della secondapiazzetta del Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Bottonuto, dal ricognitore americano 1944. La parte antistante lo slargo Bottonuto è stata completamente sventrata. Oltre, al posto della via Tre Alberghi, viene innaugurata piazza Diaz..
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Bottonuto all'altezza del Civico 1 1930-33.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
VIA PAOLO DA CANNOBIO
EX CONTRADA DEL PESCE e CONTRADA DE MORONI
Sull'angolo con via Paolo da Cannobio (ex contrada del Pesce), durante gli scavi per delle costruzioni del 1934 comportò la demolizione, nel 1935, della casa dei canonici minori, abitata dal Capitolo e dagli ostiari.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Il Bottonuto a destra. Via Paolo da Cannobbio (ex contrada del Pesce) frontale e all spalle. Via Tre Alberghi a sinistra alle spalle Contrada de Moroni. Sullo sfondo il campanile di San Gottardo in corte.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Bottonuto a destra mentre viene demolito. Via Paolo da Cannobbio (ex contrada del Pesce) frontale e all spalle. Via Tre Alberghi a sinistra, alle spalle Contrada de Moroni. Sullo sfondo il campanile di San Gottardo in corte.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
l Bottonuto a destra mentre viene demolito. Via Paolo da Cannobbio frontale e all spalle. Via Tre Alberghi a sinistra alle spalle Contrada de Moroni. Sullo sfondo il campanile di San Gottardo in corte.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Dallo slargo partiva la via che introduceva in città, Contrada dei Tre Re, poi diventata dei Tre Alberghi. La contrada prendeva il nome da un tabernacolo dell’Adorazione dei Magi, in origine affrescato, poi riportato su tela nel 1723 da Jacopo Paravicini e conservato dentro un’ancona lignea. Sin dal medioevo divenne un’arteria commerciale tra le principali di Milano. In seguito lungo la via sorsero locande e alberghi, tanto da far modificare in epoca Cisalpina il nome in
Tratto da >Urbanfile il cuore perduto di Milano
1925-29. Via Tre Alberghi già contrada dei Tre Re dal nome dell'albergo dei Tre Re che aveva come insegna l'immagine dei Re Magi. L'immagine precedente ribaltata. A destra Bottonuto. A Sinistra vie Tre Albeghi, Bottonuto. Frontalmente e alle spalle e Paolo da Cannobbio. Nel 1814 quest'ultima, si chiamava contrada del Pesce / contrada de Mornoni.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Bottonuto a destra. Via Paolo da Cannobbio frontale e alle spalle. Via Tre Alberghi a sinistra. Sullo sfondo il campanile di San Gottardo in corte.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Paolo da Cannobbio frontale e alle spalle imboccata da via Tre Alberghi. Sullo sfondo il campanile di San Gottardo in corte.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
VIA TRE ALBERGHI
1925-29. Bottonuto a sinistra. Via Tre Alberghi a destra. Via Paolo da Cannobbio frontale e alle spalle.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1925-29. Bottonuto a sinistra. Via Tre Alberghi a destra. Via Paolo da Cannobbio frontale e alle spalle.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vista dalla Via Tre Alberghi in direzione di Via Bottonuto. La via a destra con la targa è via Paolo da Cannobio (ex contrada da Moroni).
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Demolizione del Bottonuto. Si noti sullo sfondo il campanil di San Gottardo
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1928. Il Bottonuto, Palazzo con portale Barocco in via Tre Alberghi 17.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Bottonuto, Palazzo con portale Barocco in via Tre Alberghi 17.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1950. Il cortile del Palazzo Barocco in via Tre Alberghi 17.Civico archivio delle Stampe.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Stampa del cortile dell'Hotel Suisse

Tre Alberghi, visto che i riferimenti religiosi o comunque monarchici non erano ben accetti e prendendo spunto dal fatto che sulla si affacciavano, in effetti, tre antichissimi alberghi (appunto, quello dei Tre Re, quello del Cappello Rosso e quello Reale). Da allora il nome definitivo divenne quello “laico”. Il più antico di questi, l’Albergo dei Tre Re, già conosciuto nel 1476 sorgeva dove si trovava il tabernacolo appena citato. Più avanti si trovava l’Albergo Reale, caratterizzato da un grazioso portale barocco e un bel cortile.
Tratto da:
https://blog.urbanfile.org/2016/07/12/milano-bottonuto-il-cuore-perduto-di-milano/
Piantina relizzata da Andrea Rui e tratta da > Bottonuto il cuore perduto - Andrea Rui


Articolo Corriere della Sera del 11 agosto 1929

1010/20. Via dei Tre Alberghi col campanile di San Satiro e Via Speronari sullo sfondo. Lo slargo che si intravede sulla destra dopo le case Viacolo S.Giovanni Laterano
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
VIA SAN GIOVANNI IN CONCA
Via San Giovanni in Conca vista da Via Tre Alberghi prima che questa fosse demolita
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via San Giovanni in Conca vista da via Tre Alberghi 1920-25.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Il Duomo nel 1860 circa, fotografato dal campanile di S. Giovanni in Conca, sotto il Bottonuto. Sulla destra in basso il campanile di San Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
CHIESA SAN GIOVANNI LATERANO
Al Bottonuto si trovava un’antica chiesa, in origine chiamata San Giovanni Isolano, forse perché costruita in un punto dove scorrevano alcune rogge o passava il Seveso, poi per volere di Papa Leone X, il nome cambiò in San Giovanni in Laterano. Chiesa già citata in un documento del 1052, nel 1388 (secondo il Latuada, tomo II p. 240) prese il nome in San Giovanni Itolano, forse per una storpiatura popolare. Nel 1634 la chiesa subì un radicale intervento che la volle ricostruita in forme barocche su disegni di Bernardo Bussero. La chiesa era ad un’unica navata e ospitava due cappelle per ciascun lato. Sulla facciata si trovava sopra il portale un bel bassorilievo che raffigurava “la decollazione del Santo”, opera di Carlo Bono, scultore milanese. Al fianco si trovava un altro altare formato da una colonna devozionale, dedicata a san Castriziano (in cima si trovava un crocefisso benedetto da San Carlo Borromeo stesso). La chiesa fu demolita nel 1936 come parte dei lavori di riqualificazione del Bottonuto.
Tratto da >Urbanfile il cuore perduto di Milano
Panoramica sulla via Tre Alberghi, la chiesa in primo piano è San Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Sullo sfondo la chiesa di San Giovanni in Laterano. La vista è verso l'adiacente via Tre Alberghi fotografata da San Giovanni in Conca.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Tre Alberghi, con la chiesa di San Giovanni in Laterano sulla destra.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Disegno della facciata della chiesa di S.Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Chiesa di S.Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Chiesa di S.Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La facciata della chiesa di S.Giovanni in Laterano e la via Tre Alberghi
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1815. Stampa della facciata della chiesa di S.Giovanni in Laterano e la via Tre Alberghi
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Facciata della chiesa di S.Giovanni in Laterano e la via Tre Alberghi.

Foto di Urbanfile. Facciata della chiesa di S.Giovanni in Laterano e la via Tre Alberghi. Tratto da >Urbanfile il cuore perduto di Milano

Facciata della chiesa di S.Giovanni in Laterano
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La chiesa di S.Giovanni in Laterano. Alla sinistra della chiesa si intravede vicolo di S. Giovanni Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Dipinto della chiesa di S.Giovanni in Laterano
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Alcuni arredi e dipinti, oltre all’altare in marmo, li si possono trovare nella nuova chiesa di San Giovanni in Laterano a Città Studi. Sì, perché questo bel quartiere alla Milano che cresceva e diventava internazionale, un luogo fatto di vecchi cortili, di bettole, di vicoli, specie a due passi dal Duomo non andava bene. Ecco cosa si diceva negli anni Venti: “Bisogna turarsi il naso. E’ un ambiente di case malfamate. Vi si vende di tutto. E’ una fogna, una pozzanghera. In certi momenti il vicolo delle Quaglie e un pisciatoio. Sovente c’è una ressa di soldati che lascia intendere che vi siano nascoste moltitudini di vergini. Le finestre sono sporche, diffuse su muri più sporchi di loro (…) Il sudiciume traspira dalle muraglie. Tutto è abominevole. La gente che vi vive è fradicia come le vecchie abitazioni del luogo. La demolizione sarebbe un salvagente. E’ una zona pestilenziale. Tutti fanno pancia, direttamente o indirettamente sulla prostituzione”. (Paolo Valera, Milano sconosciuta rinnovata, 1922, pp. 113-117.) Con queste scuse iniziarono le prime demolizioni e così col risanamento del Bottonuto risultò funzionale all’immissione sul mercato fondiario di un’area centrale altrimenti declassata e, nel contempo, rispose all’esigenza di concentrare in un’unica area le operazioni finanziarie e commerciali.
Tratto da >Urbanfile il cuore perduto di Milano
Interno della chiesa di S.Giovanni in Laterano
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La chiesa di S.Giovanni in Laterano in via Tre Alberghi durante le demolizioni degli anni 40. Alla sinistra della chiesa c'era vicolo di S. Giovanni Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Facciata di San Giovanni Laterano durante i lavori per la creazione di Piazza Diaz.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
La demolizione della chiesa di S.Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Bottonuto Demolizione di San Giovanni in Laterano del 1936, particolare del bassorilievo presente su quel che resta del frontale della chiesa stessa.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via San Giovanni in Conca all'incrocio con via Tre Alberghi, facciata della Chiesa di San Giovanni in Laterano. Alla sinistra della chiesa c'era vicolo di S. Giovanni Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Tre Alberghi. Di fronte ciò che rimane della Chiesa distrutta di San Giovanni in Laterano e del vicolo di S. Giovanni Laterano (stessa inquadratura della precedente foto).
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Via Tre Alberghi. Di fronte ciò che rimane della Chiesa distrutta di San Giovanni in Laterano e del vicolo di S. Giovanni Laterano (stessa inquadratura della precedente foto).
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Facciata di San Giovanni Laterano con il cantiere di Piazza Diaz
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
DEMOLIZIONI VERSO IL DUOMO
Piazza Diaz nel 1937. Quel che restava della facciata di San Giovanni in Laterano al Bottonuto prima della demolizione totale negli anni trenta.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Piazza Diaz nel 1937. Quel che restava della facciata di San Giovanni in Laterano al Bottonuto prima della demolizione totale negli anni trenta.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Sualla sinistra in fondo San Giovanni in Laterano

Piazza Duomo 1939, sullo sfondo Piazza Diaz e quello che resta del Bottonuto.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Piazza del Duomo Demolizione della "manica lunga" avvenuta 1931-35 sullo sfondo il Bottonuto
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Piazza Diaz sta sorgendo, vista da Piazza Duomo. Sullo sfondo si intravede il campanile della chiesa di San Giovanni Laterano al Bottonuto.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
L'immagine precedente in un elaborazione di Andrea D'Onofrio

Piazza Diaz sta sorgendo, vista da Piazza Duomo. Sullo sfondo si intravede il campanile della chiesa di San Giovanni Laterano al Bottonuto. Vista dall'alto dalla distrutta via Tre alberghi verso il Duomo.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Piazza Diaz sta sorgendo, vista da Piazza Duomo. Sullo sfondo si intravede il campanile della chiesa di San Giovanni Laterano al Bottonuto. Vista dall'alto dalla distrutta via Tre alberghi verso il Duomo.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Vicolo S.Giovanni in Laterano visto da via Tre Alberghi.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Demolizioni in Via Tre Alberghi. Sulla destra Vicolo S.Giovanni in Laterano.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
1935 Le Demolizioni sono già in atto - Vicolo S.Giovanni Laterano Civ.1 - Alle spalle la Via Visconti e sullo sfondo l'omonima Chiesa ad angolo con Via Tre Alberghi
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
CHIESA SAN SATIRO
Sulla sinistra si scorge il termine di Contrada tre Alberghi. Di fronte la chiesa di San Satiro. sulla destra l'angolo di via del Cappello
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |


VISTE DAL ALTO
Bottonuto visto dal Duomo, anni'30
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Bottonuto, dal ricognitore americano 1944. La parte antistante lo slargo Bottonuto è stata completamente sventrata. Oltre, al posto della via Tre Alberghi, viene innaugurata piazza Diaz.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Piazza Diaz e il Bottonuto da una foto aerea del 1949 circa. Sulla estrema destra della foto si intravede via Larga. Adiacente a sinistra il Bottonuto e poi piazza Diaz. L'immagine aere risale al 1949
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Foto aerea
![]() |
![]() |
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
Pantano che spariscono 1951. Sullo sfondo la chiesa di San Bernardino alle ossa.

Via Tre Alberghi, nella contrada sparita del Bottonuto, 1930 circa.
In fondo a sinistra si riconosce il campanile della chiesa di Santa Maria presso San Satiro ?????????

1934, il Bottonuto visto dalla Madonnina del Duomo

Cortile interno Bottonuto


L'ultimo tratto di via Larga nel periodo medioevale.
Lo slargo, durante le pestilenze del Cinque e Seicento fu scelto per erigervi una delle famose e caratteristiche croci-altari che fungevano da altare per dire messa ed evitare eventuali contagi. Nel 1606 si elevò la crocetta del Bottonuto o di S. Glicerio, dedicata al vescovo milanese attivo tra il 436 e il 438. La crocetta venne solennemente benedetta l’11 giugno 1607 dal cardinale Federico Borromeo. L’obelisco di granito rosso di Baveno poggiava su quattro palle di ottone e aveva alla sommità una croce, che doveva ricordare la Passione di Cristo. Ad essa si rivolgevano gli occhi di quanti, consigliati dalla prudenza a non uscire per strada, potevano pregare stando alle finestre delle proprie abitazioni. Mutati i tempi e svanite le emergenze, nel XVIII secolo presso la crocetta si teneva il mercato del vino. Nel 1872 l’obelisco, privato della croce, venne trasferito all’ingresso dei Giardini Pubblici dalla parte di corso di Porta Venezia, perché al Bottonuto dava intralcio ai carri.
Lo slargo, durante le pestilenze del Cinque e Seicento fu scelto per erigervi una delle famose e caratteristiche croci-altari che fungevano da altare per dire messa ed evitare eventuali contagi. Nel 1606 si elevò la crocetta del Bottonuto o di S. Glicerio, dedicata al vescovo milanese attivo tra il 436 e il 438. La crocetta venne solennemente benedetta l’11 giugno 1607 dal cardinale Federico Borromeo. L’obelisco di granito rosso di Baveno poggiava su quattro palle di ottone e aveva alla sommità una croce, che doveva ricordare la Passione di Cristo. Ad essa si rivolgevano gli occhi di quanti, consigliati dalla prudenza a non uscire per strada, potevano pregare stando alle finestre delle proprie abitazioni. Mutati i tempi e svanite le emergenze, nel XVIII secolo presso la crocetta si teneva il mercato del vino. Nel 1872 l’obelisco, privato della croce, venne trasferito all’ingresso dei Giardini Pubblici dalla parte di corso di Porta Venezia, perché al Bottonuto dava intralcio ai carri.
Tratto da >Urbanfile il cuore perduto di Milano


ARTICOLI DI GIORNALE dei tempi

bottonuto corsera ottobre 1938

corsera bottonuto marzo 1950


GRAZIE agli AMICI che apprezzano il nostro progetto e hanno dato il loro consenso all'apparire su
> QUESTA PAGINA <
> QUESTA PAGINA <

MILANO NEL TEMPO - C.F. DNDMVN62B21F205A -
ISCRIVITI AL GRUPPO FACEBOOK 

